La pianificazione anticipata delle cure (ACP) può offrire vantaggi ai pazienti e alle loro famiglie ma esistono delle barriere comuni alla loro diffusione che per gli operatori sanitari riguardano la mancanza di tempo, di formazione adeguata, di esperienza e di fiducia nella conduzione dell’ACP. Mentre tra gli ostacoli segnalati dai pazienti vi è la mancanza di consapevolezza nei confronti dell’ACP o il disagio che ha generato affrontare una conversione sul fine vita.
Lo studio qualitativo pubblicato su BMC Palliative Care, realizzato dalla School of Public Health and Communitity Medicine, University of South Wales – Sydney (AUS) e dalla School of Medicine, University of Wollongong (AUS) ha esplorato le prospettive dei pazienti rispetto a un intervento di ACP progettato per affrontare le barriere presenti in un contesto di cure primarie. È stata quindi fornita formazione specifica e supporto a medici e infermieri per avviare e guidare le conversazioni di ACP.
Le conclusioni dimostrano che con un’adeguata formazione e il necessario supporto, gli infermieri sono in grado di avviare e facilitare le conversazioni di ACP con i pazienti e il loro coinvolgimento ha benefici significativi per i pazienti.
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